- I pappagalli allevati a mano, che passano dunque del tempo al di fuori della gabbia, defecano ovunque e molto spesso, quelli di piccola taglia circa ogni dieci minuti-un quarto d'ora. prediligono posti simili a posatoi, come le spalliere delle sedie, il bordo superiore del vostro computer o del televisore a schermo piatto, le maniglie, le lampade, la cima delle porte (ma non è raro che ve la facciano sui vestiti). Potete correr loro dietro con cencio e spruzzino disinfettante, ma ve ne sfuggiranno sempre una, due, dieci. Dovrete pulire ogni giorno o sarà davvero imbarazzante ricevere ospiti. C'è comunque da dire che molti come soluzione propongono di togliere la mangiatoia dalla gabbia un'oretta prima di far uscire il pappagallo, il che ridurrebbe al minimo il problema; vi dico che personalmente non sono mai riuscita a programmare l'uscita del pappagallo un'ora prima, io gli ho sempre aperto appena avevo tempo tra i miei impegni ma magari qualcuno più metodico di me potrebbe farlo tranquillamente. Anche in questo caso però sappiate che il pappagallo dopo un'ora che non mangia andrà a cercare i barattoli dove tenete i semi, o vi bucherà il sacchetto del pane >.> In ogni caso non illudetevi e rassegnatevi: non c'è scampo dalle cacchine!
- I pappagalli hanno fisiologicamente un comportamento "distruttivo", il che significa che esplorano il mondo intorno a loro con il becco e sentono il bisogno di sminuzzare e fare a pezzi la maggior parte delle cose friabili (e non) che trovano sul loro cammino. Forano fogli di carta, banconote, libri (il mio agapornis con un solo morso ha forato quindici pagine di un mio libro universitario), riviste, lapis, fotografie, scatole, a volte rosicchiano i mobili (sempre lo stesso soggettino di prima aveva cominciato i lavori di demolizione del tetto dell'orologio a cucù appeso in salotto, e da quando ce ne siamo accorti quell'orologio è ricoperto da un cappello di Babbo Natale). Spesso i pappagalli vengono sgridati per questo, perché è un comportamento interpretato come uno spregio o un dispetto da noi esseri umani, ma siamo noi ad essere nel torto. Questa del rosicchiare e distruggere col becco è una caratteristica tipica dei pappagalli e che, se ne vogliamo tenere uno con noi, va capita e controllata ma mai repressa. Quindi è importante la sorveglianza costante quando il pappagallo è fuori dalla gabbia, (bisogna stare attenti a non lasciare in giro documenti importanti o libri),e gli si possono fornire vecchie riviste o scatole di cartone (che in genere adorano) per tenerlo occupato in un'attività gratificante per lui e non "distruttiva"per noi.
- Il pappagallo non è un cane. Non obbedisce ad un padrone e non basta fargli un paio di coccole e dargli un biscotto per farselo amico. All'interno della famiglia che è abituato a frequentare si affeziona molto ad una o poche persone, mentre con le altre si comporterà con "interesse sporadico/indifferenza" fino all'antipatia più totale. E non si può sapere chi gli starà simpatico e chi no, anche se si può decisamente migliorare un rapporto cominciato male, con tanto tempo e impegno. Nella mia famiglia ad esempio, il Poly era affezionato a me e a mia madre, e odiava una delle mie sorelle (E.) e il mio ragazzo. Con il tempo e la pazienza ha instaurato però un rapporto anche con mio padre e con l'altra sorella (A.), con cui spesso giocava e talvolta si faceva fare persino le coccole. [L'odio tra lui e il mio ragazzo ed (E.) invece è rimasto reciproco e immutato >_>]. Riprenderò e approfondirò questo tema nei post in cui affronterò l'argomento del comportamento e dell'etologia dei pappagalli. Ho voluto intanto accennare a questa particolarità dell'atteggiamento dei pappagalli per rendervi consapevoli del fatto che l'affetto e il rispetto di un pappagallo si guadagnano davvero con il sudore, soprattutto se non si parte nel migliore dei modi, inoltre può anche capitare che un pappagallo allevato a mano da un componente della famiglia si leghi affettivamente dopo lo svezzamento ad un altro membro della stessa, e questa è una cosa non tanto simpatica per chi si è preso cura di lui fin da piccolo (anche questo argomento lo riprenderò parlando del comportamento dei pappagalli e del fenomeno dell'imprinting).
- I pappagalli non sono animali per bimbi! Hanno paura dei movimenti veloci, bruschi e imprevedibili tipici dei bambini piccoli, e soprattutto dell'agitare le mani nelle loro vicinanze. Anche qui ho l'esempio vissuto in prima persona. Una volta mio cugino di cinque anni si è messo all'improvviso a urlare e sbattere le mani sulla gabbia del Poly (prima che io facessi in tempo a trascinarlo via). Da quel momento, anche a distanza di mesi lo riconosceva, e se era libero volava in cima al mobile di cucina sfrecciando terrorizzato tra la credenza e le tende finché il bambino non spariva dalla sua vista e dal suo udito. Non solo! Dopo quell'episodio ha elaborato una associazione mentale tra quel mio particolare cugino e gli altri bambini, cosa che ho notato dalla paura che dimostrò in seguito verso ragazzini che non aveva mai visto. Quindi i bambini piccoli causano un grande stress ai pappagalli, se non siete già esperti e avete un figlio in età da elementari o più piccolo ancora (e specialmente se è maschio e agitato) un pappagallino non fa per voi!
- I pappagalli sono rumorosi. Questo avvertimento è diretto soprattutto a chi intende comprarne una coppia o più; certamente scegliendo una specie di ridotte dimensioni il suono del loro ciangottìo è meno potente, e soggetti singoli fanno molta meno confusione che soggetti tenuti in coppia o in gruppo. Bisogna considerare se la propria casa è adatta ad accogliere uno o più animaletti vivaci, e soprattutto considerare anche la stanza in cui alloggiare i pappagalli per non scatenare una guerra all'ultimo sangue con i vicini...! In ogni caso non è pensabile, come fanno molti negozianti e proprietari di pappagalli, di gettare un telo scuro sulla gabbia per far dormire l'uccello di giorno quando non si vuole sentire rumore. é una pratica barbara che se protratta porta a problemi comportamentali e psicologici per il malcapitato: quindi di nuovo, se non potete alloggiare il pappagallo in un ambiente adatto dove possa esprimersi liberamente, non lo comprate. Non è l'animale che fa per voi! La buona notizia è che i pappagalli vanno a dormire appena nella stanza si fa buio (o appena voi la sera spengete le luci) e basterà tenere gli scuretti o la saracinesca chiusi al mattino finchè non vi alzate, e lui si sveglierà quando farete entrare la luce, senza emettere alcun rumore notturno. Vi consiglio comunque di andare in un negozio e rendervi conto di persona del verso che emette la specie che vi interessa, per valutare da soli se "l'ampiezza di decibel" può andar bene per casa vostra.
- Un pappagallo allevato a mano non si può lasciare a casa quando si va in vacanza! Non è assolutamente sufficiente partire lasciando una persona di fiducia ad occuparsi di aggiungere cibo e acqua e pulire la gabbia una volta al giorno, perché il vostro animale ne soffrirebbe moltissimo e potrebbe smettere di mangiare o cominciare ad autodeplumarsi. Non è nemmeno consigliabile portarlo nella casa di persone fidate che se ne prendano cura in vostra assenza, poiché il pappagallo non riconoscerebbe l'ambiente e quelle persone e si sentirebbe comunque abbandonato. Sarebbe possibile partire senza di lui con più tranquillità solo se fosse possibile affidarlo a qualcuno che il pappagallo conosce e che ha visto spesso. La cosa migliore rimane comunque portarselo dietro in vacanza. Per il viaggio in commercio ci sono ottimi trasportini, oppure con il fai-da-te va bene anche una piccola gabbia, adeguatamente coperta con un cartone in modo da tranquillizzare il pappagallo e limitare le folate di vento e gli sbalzi di temperatura. Bisogna stare particolarmente attenti a questi ultimi,
specialmente d'estate quando si passa dall'esterno caldo e afoso ad ambienti raffreddati dall'aria condizionata: è quindi importante coprire adeguatamente la gabbia, e per ogni evenienza informarsi su veterinari nella zona dove si intende passare le vacanze; se si viaggia in macchina occorre stare attenti a non abbassare troppo la temperatura con il climatizzatore, lo stesso vale in albergo. Se si viaggia in nave per tratte ragionevolmente brevi sarebbe meglio rimanere in un posto ombreggiato sul ponte, senza sostare nell'ambiente interno del traghetto spesso esageratamente raffreddato. Anche in treno spesso la temperatura viene abbassata eccessivamente, quindi cercate di coprire bene la gabbia. Le stesse considerazioni vanno fatte per il caldo: non lasciate mai la gabbia sotto il sole diretto d'estate e non esponete il vostro pappagallo a temperature eccessive.Poly in vacanza con noi, sul traghetto
per l'Isola d'Elba.
Ho tenuto per ultime le due considerazioni che secondo me sono più problematiche, un po' perché vengono sottovalutate, un po' perché non ci si rende conto di come condizioneranno la nostra vita e quella del pappagallo una volta che ci troveremo a convivere con esse.
- Un pappagallo allevato a mano (da solo) ha bisogno di MOLTO TEMPO e ATTENZIONI. Questo non significa piazzare la gabbia in una stanza frequentata, ogni tanto dargli un semino e farlo uscire dieci minuti quando si torna da lavoro: questo è il metodo più efficace per mandare il pappagallo in depressione con probabili problemi seri come l'autodeplumazione, cioè un disturbo psicologico per cui il soggetto si strappa da solo tutte le penne o una parte. Quello che si deve capire è che il pappagallo è un animale sociale, in natura vive in colonie di molti individui e la solitudine è la cosa peggiore a cui può essere condannato: per un pappagallo allevato a mano siete voi e la vostra famiglia la "colonia", ed ha bisogno che voi lo coinvolgiate attivamente nella vita quotidiana. C'è anche chi sostiene per esempio che un inseparabile debba essere preso in coppia anche se allevato a mano altrimenti soffrirà comunque di solitudine; io posso parlare per la mia esperienza, ne avevo uno solo ed era sempre vivace e allegro, qualche volta agitato, ma non ha mai sofferto di solitudine. tenete conto però che: la mattina si svegliava con me e facevamo colazione insieme, all'ora di pranzo quando tornavo gli aprivo almeno un'oretta, il pomeriggio mentre studiavo spesso gli apriva la mamma e stava con lei, con mia sorella e con il babbo a giro per casa, oppure gli aprivo io e lo facevo giocare, la sera dopo cena spesso lo tenevo con me mentre guardavo la televisione e poi lo mettevo a letto (nella gabbia tranquilli!). Insomma tra una cosa e un'altra aveva almeno tre ore di libertà da passare con noi. Inoltre i giorni che non potevo tornare a casa c'erano comunque i miei familiari a fargli compagnia e a farlo uscire di tanto in tanto, e questo era molto importante. Il riassunto di tutto questo è che dovete valutare attentamente il tempo che potreste dedicargli, se compraste davvero un pappagallo allevato a mano, e anche eventualmente la presenza e la disponibilità di familiari che vivono sotto il vostro stesso tetto di prendersene cura quando voi non ci siete. Riflettete bene su questo perché è forse la cosa più importante per la salute del pappagallo. Non è pensabile lasciare un pappagallo allevato a mano in una stanza vuota dalla mattina alla sera dedicandogli giusto quella mezz'oretta che avete tra il ritorno dal lavoro e la cena. Il pappagallo dovrebbe essere alloggiato in una stanza tranquilla ma frequentata dai componenti della famiglia, come un salotto, e gli dovrebbe essere permesso di uscire almeno due- tre volte al giorno per minimo una mezz'ora. Questo per darvi un'idea dell'impegno di cui state per farvi carico. Se ritenete di non poter soddisfare questi requisiti il pappagallo allevato a mano singolarmente non fa per voi. Potreste però optare per allevare a mano una coppia, che soffre molto meno la solitudine quando non ci siete. Tenete però conto del fatto che meno sarete presenti e più sarà probabile che i due pappagalli tendano a inselvatichirsi perdendo quel rapporto che avevate instaurato con loro prima e durante lo svezzamento. Potreste alternativamente acquistare una coppia non allevata a mano, oppure un altro tipo di animale che non soffra la solitudine.
- I pappagalli volano. ...Ovvio no? Invece no. Quasi nessuno quando compra un pullo, compresa me quando presi il mio inseparabile, pensa che quando arriverà il momento dell'involo, e il pappagallo comincerà (velocemente) a imparare a volare sempre meglio, si troverà di fronte un bivio maledetto, le cui opzioni sono entrambe decisamente infelici.
- (1)La prima opzione è quella di spuntare al pappagallo le remiganti, ovvero quelle lunghe penne in fondo alle ali che gli permettono di volare. Molti la scelgono ritenendo (oltre alla comodità personale di non dover controllare porte e finestre) che sia una pratica che preserva il pappagallo dai pericoli delle fughe e del mondo esterno. Questo non è esatto, in quanto un pappagallo con le remiganti spuntate può comunque effettuare dei voletti (che potrebbero essere pericolosi se per esempio si abita al terzo piano di un palazzo), inoltre tende a camminare per terra, e ho letto che una delle cause di morte più frequenti di pappagalli allevati a mano senza remiganti è proprio il fatto che vengono per sbaglio schiacciati con i piedi dai padroni (che tristezza!). Inoltre bisogna anche considerare i pericoli legati ad eventuali altri animali come cani e gatti che saprebbero bene approfittare di un pappagallo che non può volare. Io non esprimo un'opinione contraria su questa scelta anche se non la condivido, purché venga presa con cognizione e consapevolezza dei rischi che comporta per il pappagallo. Se decidete per questa opzione e siete dei principianti non vi fidate troppo dei video su youtube che vi spiegano come spuntare le remiganti in fai-da-te: portate sempre il vostro animale da un bravo veterinario, magari specializzato in uccelli esotici. Ricordate che la base delle piume e delle penne (e anche quelle delle unghie) dei pappagalli sono vascolarizzate, e un taglio maldestro può causare un'emorragia. Inoltre se il taglio delle remiganti fosse errato e non simmetrico nelle due ali potrebbe portare problemi sia fisici che psicologici, per questo non si deve improvvisare e bisogna affidarsi invece ad esperti.
- (2) La seconda opzione, quella che io e la mia famiglia (loro malgrado) abbiamo adottato, è quella di fare un costante (stressante) controllo di porte e finestre ogni volta che veniva permesso al pappagallo di uscire dalla gabbia. In una famiglia come la mia di cinque persone con relativi fidanzati eccetera è difficile controllare chi entra, chi esce, chi fa la doccia e apre la finestra del bagno, chi mette le coperte all'aria sulla finestra di camera, chi esce sul terrazzo a stendere i panni o chi semplicemente d'estate ha caldo e spalanca la finestra per far entrare un po' d'aria. Ogni volta dovevo gridare:"Apro al Polyyyy!!!!", sperare che tutti avessero sentito, fare un controllino veloce e poi aprire lo sportello della gabbia. Ma poi anche mentre il pappagallo svolazzava per casa intorno a me stavo sempre all'erta perché qualcuno soprappensiero avrebbe sempre potuto aprire il lucernario o uscire sul terrazzo...insomma, non è che si possa pretendere che tutti vivano in funzione del fatto che il tuo pappagallo sia o no dentro la gabbia e che quindi si possano aprire o no le finestre... questo è molto stressante sia per chi vive nella paura che il pappagallo scappi, sia per gli altri che vorrebbero vivere tranquillamente e invece si trovano chiusi in una campana di vetro con il divieto di aprire una finestra o la porta di casa quando a lor pare e piace. Anche questa è una seccatura bella grossa da mettere in conto quando si decide di comprare un pappagallo e non tagliargli le penne remiganti. Io però non ho voluto tagliargliele, la mia opinione è che un pappagallo debba poter volare, perché fa parte della sua natura, perché gli piace e lo diverte, perché lo aiuta a sfogare le energie accumulate nel corso della giornata, perché gli permette di allontanarsi velocemente da una fonte di pericolo o da qualcosa che lo spaventa (come il mio cuginetto!^^): il poter volare via per un pappagallo è la massima capacità di difesa, e se privato del volo potrebbe tendere a diventare più aggressivo, usando l'altra unica arma che ha: il becco. è ovvio che il controllo delle porte e delle finestre non è infallibile, e infatti il Poly ha avuto ben due occasioni di fuga in cui si è dato alla pazza gioia per poi tornare da solo con un'aria spavalda come fosse un adolescente scappato in discoteca... >.> Questo però non è quello che avviene nella maggioranza dei casi. Spesso infatti i pappagalli che scappano si allontanano troppo e si perdono, non rispondono ai richiami, vengono dominati da pulsioni innate causate dal trovarsi nell'ambiente esterno, oppure non sono in grado di riconoscere la casa, vista da un'angolazione del tutto diversa dal solito e molto simile a tutte le altre case: questo è bene che lo sappiate. [Dell'argomento "fughe" comunque parlerò in un altro post.] L'ideale sarebbe naturalmente avere una stanza da dedicare al pappagallo e alle sue uscite, ma non tutti hanno questa possibilità. Come avete visto quindi anche questa scelta comporta dei discreti rischi.
A legger tutte queste incombenze di fila così prende un po' lo sconforto, lo so, ma è solo perché abbiamo parlato molto di lati negativi e ancora non ci siamo focalizzati su che animali magnifici e intelligenti siano i pappagalli e di quanto valga la pena sopportare qualche scomodità per avere la loro compagnia.
Vi ho elencato le difficoltà e le eventualità più frequenti a cui dobbiamo essere preparati quando prendiamo l'importante decisione di allevare a mano uno (o più) pappagalli, e se ancora non avete dubbi sul fatto che volete allevare un pappagallo e non vi siete scoraggiati troppo, nessuno adesso può dirvi che non sapete a cosa andate incontro. :-)
Alla prossima!



