In cosa consiste l'allevamento a mano? Quali sono le contraddizioni che si trovano su questo argomento sia sui libri che sul web? Quali sono le diverse posizioni etiche al riguardo?
In questo capitolo affronterò questa tematica, e in fondo vi parlerò della scelta che ho fatto io.
1) VENDERE PAPPAGALLI MOLTO GIOVANI MA GIÀ SVEZZATI DAI GENITORI NATURALI; Questi si trovano molto spesso nei negozi, e anche ad un prezzo basso, perciò chi è in linea di pensiero con chi non approva l'allevamento a mano ha ampie possibilità di scelta ;-)
- L'allevamento a mano è una pratica che consiste nel prelevare i pulli, cioè i "pulcini", dei pappagalli dal nido, alloggiarli in speciali camere calde e nutrirli con pappe studiate apposta: i piccoli vengono così svezzati non dai genitori naturali ma dall'uomo.
- Perché si ricorre all'allevamento a mano?
Le ragioni principali sono due. La prima è una motivazione di "soccorso": può succedere ad esempio che uno o più pulli siano in pericolo di vita perché i genitori naturali se ne disinteressano e non lo/li nutrono. In questo caso si interviene cercando di salvare la situazione con l'allevamento a mano.
Prima di introdurre la seconda ragione è necessario spiegare un fenomeno chiamato imprinting, scoperto e descritto in vari tipi di uccelli dall'etologo austriaco Konrad Lorenz.
L'imprinting è il processo attraverso cui il pullo impara a riconoscere quali sono i suoi genitori e a quale specie appartiene. Questo "senso dell'appartenenza ad una specie"nei pappagalli non è innato, e si sviluppa nelle prime settimane di vita con l'imprinting genitoriale.
Tornando alla seconda ragione per cui una persona potrebbe voler ricorrere all'allevamento a mano, è appunto quella di far sì che l'imprinting non avvenga con i genitori naturali del pullo ma con l'uomo, cosicché il pappagallo non abbia timore delle persone e possa instaurare un rapporto con la "famiglia adottiva", che esso considererà come la sua colonia.
- Perché l'allevamento a mano solleva un problema etico? Le varie posizioni al riguardo:
Secondo alcuni è innaturale togliere i pulli dal nido per allevarli artificialmente e "forzandoli" in questo modo al rapporto con l'uomo. Essi ritengono che spesso i pappagalli allevati a mano siano dei pessimi riproduttori e manifestino in età adulta problemi comportamentali. Secondo chi sposa questa linea di pensiero i pulli dovrebbero essere svezzati dai genitori naturali, e solo dopo sarebbe opportuno tentare di instaurarvi un rapporto, il quale secondo loro non sarebbe così difficile da ottenere nonostante il pappagallo non sia imprintato sull'uomo e sia, in pratica, selvatico;
Secondo chi è favorevole all'allevamento a mano invece, tentare un approccio con pappagalli svezzati naturalmente può essere problematico, poiché ci si trova davanti ad un animale praticamente selvatico che vede l'uomo come una minaccia e può essere stressato dalla sua vicinanza: può essere in questo modo difficile instaurare con esso un rapporto di fiducia, anche se è noto che soggetti particolarmente socievoli e predisposti possono rispondere bene al tentativo.
Ogni pappagallo comunque è diverso dall'altro per carattere, proprio come le persone, e per quel che ho letto facendo ricerche su ricerche su internet può accadere che un allevato a mano mantenga comunque una certa distanza dall'uomo, come che uno svezzato naturalmente instauri un bel rapporto di fiducia con l'allevatore.
- La mia opinione e la linea del Blog
Io penso che un pappagallo che viva in una casa, al di là di qualsiasi discussione etica, si trovi palesemente in una condizione innaturale di partenza. Una condizione meno naturale di un pappagallo che non vive nel proprio habitat, non può volare dove vuole, non è sottoposto agli stimoli e ai pericoli e al suo naturale ciclo vitale, non c'è. Qui parliamo di animali nelle nostre case, nelle nostre gabbie, nelle nostre voliere, alimentati da noi, sottoposti comunque alla nostra influenza, ai nostri ritmi e alla nostra forzata e costante presenza intorno a loro. Dato questo banale presupposto che molti sembrano dimenticare, penso che non abbia più senso parlare di cosa sia più "naturale" per questi animali, e cominciare invece a parlare del modo in cui in questa strana convivenza innaturale il pappagallo possa godere del massimo benessere, della massima felicità, della massima, seppur limitata, libertà. Questo per me è lo scopo dell'allevamento a mano.
Si, non è "naturale" che un pappagallo in seguito all'imprinting mi riconosca parte della sua specie, ma se grazie a questo può interagire con tutta la famiglia senza timore; giocare fuori dalla gabbia per diverse ore al giorno impegnando le sua energia in modo positivo; volare nello spazio della casa; se questo può portare ad instaurare una vera e propria routine con la famiglia fatta di riti, momenti condivisi, fino in molti casi a una comunicazione e a una comprensione reciproca davvero soprendente: allora posso affermare che l'allevamento a mano per me è decisamente la cosa migliore che si possa scegliere per il benessere del proprio pappagallo.
Non dobbiamo dimenticare che seppure questa scelta sia considerata forzata per l'animale da chi si ritiene oppositore dell'allevamento a mano, personalmente trovo altrettanto forzato costringere un pappagallo selvatico, non imprintato (che, teniamolo bene a mente, vede l'uomo come una minaccia che si affaccia continuamente alle sbarre della sua gabbia) a subire la presenza dell'uomo con conseguente continuo stress dell'animale, nel tentativo di addomesticarlo o renderlo più socievole. Per non parlare del destino che attende molti dei pappagalli allevati "naturalmente" che finiscono in gabbie in qualche angolo di una casa con la stessa funzione ornamentale di un pesce rosso in una boccia, senza stimoli intellettuali di alcun genere.
- Quali sono le opzioni messe in pratica da allevatori e negozi per l'allevamento dei pulli?
1) VENDERE PAPPAGALLI MOLTO GIOVANI MA GIÀ SVEZZATI DAI GENITORI NATURALI; Questi si trovano molto spesso nei negozi, e anche ad un prezzo basso, perciò chi è in linea di pensiero con chi non approva l'allevamento a mano ha ampie possibilità di scelta ;-)
2) TOGLIERE LE UOVA DAL NIDO PRIMA CHE NASCANO I PULLI; Esse vengono messe in una incubatrice e fatte schiudere per poi allevare a mano i pulli fino a 15-30 giorni quando potrebbero già essere venduti, altrimenti continuano ad essere nutriti fino quasi allo svezzamento quando vengono venduti come giovani allevati a mano. Il fatto di togliere le uova dal nido è volto a impedire ogni contatto con i genitori naturali, in linea con il pensiero che far crescere i pulli per qualche tempo nel nido per poi prelevarli, cambiar loro ambiente e alimentazione sia più traumatico che far schiudere direttamente le uova in incubatrice. Personalmente so che in alcuni negozi o allevamenti si procede in questo modo, ma non mi è capitato spesso di trovarne esempi facendo ricerche su internet.
3) VENDERE PAPPAGALLI TOLTI DAL NIDO PRIMA DELLO SVEZZAMENTO; negozi e allevamenti spesso vendono pappagalli da allevare a mano, prelevati dal nido un numero di giorni sufficiente dopo la nascita da permettere la continuazione della somministrazione della pappa da parte di un uomo con siringhe o pipette (Nei primi giorni di vita pappagalli come calopsite, inseparabili, cocorite ecc. sono minuscoli, e può essere davvero difficile nutrirli artificialmente e molto rischioso per la loro vita prelevarli dal nido troppo presto). Alcune di queste attività permettono la vendita di soggetti ancora da svezzare, in genere dai 20 ai 35 giorni di vita del pullo, altri preferiscono affidare lo svezzamento a mano ad allevatori e vendere i soggetti allevati a mano solo in prossimità dello svezzamento, quando i pulli hanno bisogno di essere imbeccati solo 1-2 volte al giorno per limitare al minimo i pericoli per il pappagallo dovuti ad una eventuale inesperienza del compratore.
Il mio consiglio è di fare molte ricerche prima di decidere a quale venditore/allevatore affidarsi per comprare un pappagallo. Valutate la sua competenza e le condizioni dell'allevamento o dei soggetti in vendita. Se siete alla vostra prima esperienza di allevamento e non vi sentite in grado di poter svezzare un pullo senza rischi, oppure non avete a disposizione tempo sufficiente per seguire lo svezzamento voi stessi, valutate l'opzione di comprare un allevato a mano già svezzato da un allevatore esperto. Nel caso invece siate decisi ad allevare allo stecco un pappagallo per la prima volta, documentatevi, e documentatevi molto. Leggete libri (sotto ve ne consiglierò alcuni che mi sono serviti molto), parlate con veterinari e allevatori, visitate forum e siti internet di allevamenti certificati e fate tutte le domande che vi vengono in mente. Anche io, nella mia esperienza per ora limitata all'allevamento di inseparabili e calopsite, sono a disposizione per qualunque chiarimento.
Avere fretta è uno dei peggiori errori che possiate fare. Io mi sono documentata per sei mesi prima di sentirmi in grado di affrontare l'allevamento allo stecco del mio primo pullo.
LIBRI DA POTER CONSULTARE :
- Allevamento ed etologia dei pappagalli - Pierluca Costa (questo libro mi è stato utilissimo perché oltre a dare informazioni indispensabili e pratici sull'allevamento a mano cerca anche di andare oltre i bisogni pratici dell'animale e di far entrare l'uomo nella psicologia del pappagallo e delle sue esigenze emotive e psicologiche)
- Perché il mio pappagallo fa così? - Rosemary Low
- Calopsitte - Fusy Lacroix Pierre
- Parola di Pappagallo - Craige, Betty jean
- Educare un Pappagallo - Nadia Ghibaudo
- Parla con Alex - Irene Pepperberg
Nessun commento:
Posta un commento
Questo è un blog con cui ho voluto mettere a disposizione la mia esperienza e le mie opinioni, che non saranno comunque mai complete o sempre condivisibili, con lo scopo di aiutare e non di giudicare gli altri. Da quando i pappagalli vivono in cattività si son formati accaniti "schieramenti" sulla loro gestione, dal tipo di svezzamento al taglio delle remiganti, e le varie fazioni si scontrano non solo sui forum (alcuni dei quali assomigliano ormai a covi di fanatici dove ti ritrovi insultato, o alla meglio trattato con ostilità solo per aver fatto una domanda), ma anche nella letteratura al riguardo si trovano etologi e allevatori che la pensano in modo praticamente opposto sulle questioni più delicate. è ovvio che ognuno si batte per quel che crede sia meglio per questi animali, ma il risultato spesso è...il mercato del pesce. Io non voglio che succeda questo anche nel mio blog, pertanto non saranno tollerati commenti aggressivi, offensivi o denigranti dei punti di vista e della esperienza altrui. Grazie per l'attenzione.
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.